La Green revolution di Norman Borlaug

Norman Ernest Borlaug (1914 – 2005) fu un biologo americano, considerato il padre della “Rivoluzione verde". Laureatosi in biologia, Borlaug nel 1944 lavorò al Cooperative Wheat Research Production Program, un progetto sviluppato dalla Rockfeller Foundation e dal Ministero dell’agricoltura messicano, il cui obiettivo era incrementare la produzione di frumento nel Messico. Nell’ambito di questo programma Borlaug sviluppò una serie di varietà di frumento di grande successo, caratterizzate da alta produttività, resistenza alle malattie, taglia ridotta e precocità di spigatura. Come risultato del suo lavoro, il Messico nel 1963 divenne un esportatore di frumento. Le varietà sviluppate da Borlaug furono introdotte anche in Pakistan e India; tra il 1965 e il 1970 le rese di frumento in questi due paesi quasi raddoppiarono. Questi risultati furono definiti collettivamente la “green revolution”. A Borlaug fu attribuito il merito di aver salvato dalla fame oltre un miliardo di persone; per questo motivo, nel 1970 gli fu attribuito il Premio Nobel per la pace, in riconoscimento del suo contributo alla pace attraverso l’aumento della produzione di cibo.

Norman Ernest Borlaug (1914 – 2005) fu un biologo americano, che si occupò principalmente di miglioramento genetico del frumento. L’impatto del suo lavoro fu molto importante per la food security di diversi paesi, tanto che Borlaug fu definito "il padre della Rivoluzione verde", “il più grande portavoce dell’agricoltura" e "l’uomo che ha salvato un miliardo di vite".

Borlaug realizzò l’introduzione delle varietà da lui sviluppate, insieme a moderne tecniche agricole, non solo nel Messico, ma anche in Pakistan e India. Tra il 1965 e il 1970 le rese di frumento in Pakistan e India quasi raddoppiarono.

Questi risultati furono definiti collettivamente la “green revolution”. A Borlaug fu attribuito il merito di aver salvato dalla fame oltre un miliardo di persone; per questo motivo, nel 1970 gli fu attribuito il Premio Nobel per la pace, in riconoscimento del suo contributo alla pace attraverso l’aumento della produzione di cibo.

La ricerca sul frumento in Messico

Laureatosi in biologia nel 1937, Borlaug ottenne il PhD in Patologia vegetale e genetica all’Università del Minnesota nel 1942. Nel 1944 fu assunto dal patologo vegetale George Harrar, insieme ad altri giovani ricercatori, per lavorare al Cooperative Wheat Research Production Program, un progetto sviluppato dalla Rockfeller Foundation e dal Ministero dell’agricoltura messicano. Il progetto si occupava della ricerca in diversi settori: genetica, miglioramento genetico, patologia, entomologia, agronomia, scienza del suolo e tecnologia dei cereali. L’obiettivo di questo programma era di incrementare la produzione di frumento nel Messico, che a quel tempo dipendeva dall’importazione per la maggior parte del suo consumo.

Durante gli anni in cui lavorò al “Cooperative Wheat Research Production Program”, Borlaug sviluppò una serie di varietà di frumento di grande successo, caratterizzate da alta produttività, resistenza alle malattie, taglia ridotta e precocità di spigatura. Quest’ultima caratteristica fu selezionata grazie alla possibilità di coltivare le linee in selezione in due località del Messico molto diverse tra loro per caratteristiche climatiche e ambientali. I semi raccolti dagli altopiani centrali del Messico al termine dell’estate venivano portati a nord e seminati di nuovo: questo permetteva di ottenere due raccolti all’anno e di rendere quindi più veloce il programma di miglioramento genetico. In seguito a questo approccio inusuale, chiamato shuttle breeding, le linee che venivano selezionate erano in grado di adattarsi a condizioni climatiche anche molto diverse tra loro. Come risultato di questo lavoro, il Messico aumentò a tal punto la produzione di frumento da diventare nel 1963 un paese esportatore (Figura 1).

figura 1 - Produzione di frumento nel mondo

L’espansione al sud dell’Asia e la Green Revolution

Nel 1962, alcune varietà primaverili a taglia bassa furono moltiplicate presso l’Indian Agricultural Research Institute a Pusa, New Delhi, India. L’anno seguente Borlaug fu inviato in India dalla Fondazione Rockefeller e dal governo Messicano per continuare il suo lavoro, e portò con sé 100 kg di seme delle varietà più promettenti. In quegli anni il sub-continente indiano era in guerra e soffriva di una diffusa penuria di cibo. Nonostante la situazione difficile, la burocrazia in India e Pakistan e le opposizione culturali alle nuove tecniche in un primo tempo impedirono a Borlaug di seminare le proprie varietà. Ma nel 1965 la carestia divenne così pesante che i governi dei due paesi decisero di intervenire e consentirono la prosecuzione del progetto.

Le rese iniziali delle varietà di Borlaug furono più alte di quelle di qualsiasi altra varietà mai coltivata nel sud dell’Asia. Le produzioni insolitamente elevate causarono la scarsità di forza lavoro per mietere i campi, di carri e container per trasportare il raccolto e anche di strutture per lo stoccaggio. In alcune aree le scuole dovettero essere chiuse temporaneamente per essere usate come magazzini per il raccolto. Nel 1968 William Gaud dell’United States Agency for International Development iniziò a definire col termine di "Green Revolution" il lavoro di Borlaug.

Il Premio Nobel

Per il suo contributo alla lotta contro la fame nel mondo Borlaug ricevette il premio Nobel nel 1970. Nella sua lecture egli disse: "Quando i membri del Comitato per il Premio Nobel per la pace hanno scelto me per l’assegnazione del premio per il mio contributo alla “green revolution”, essi stavano in effetti selezionando un individuo per rappresentare il ruolo vitale dell’agricoltura e della produzione di cibo in un mondo che è affamato, sia di pane che di pace.”

Nel testo “The green revolution revisited and the road ahead”, presentato nel 2000 a Oslo per il trentesimo anniversario del premio Nobel, Borlaug sottolinea quello che a suo parere è il miglior risultato ottenuto, e cioè l’aver aumentato la produzione a livello mondiale mantenendo inalterata la superficie destinata alla coltivazione (Figura 2).

figura 2 - Effetti della green revolution

 Le critiche

Molte critiche sono state sollevate al lavoro di Borlaug, accusato di aver introdotto la monocoltura su larga scala e l’agricoltura intensiva in paesi che non la conoscevano. Questo avrebbe favorito gli interessi economici delle grandi multinazionali come la Monsanto e ampliato le disuguaglianze sociali. Inoltre, altre critiche riguardavano la riduzione della biodiversità, gli effetti dannosi di pesticidi e fertilizzanti inorganici e l’incapacità delle colture di soddisfare tutte le necessità nutrizionali. Borlaug rispose alle critiche dicendo che il suo lavoro “aveva rappresentato un cambiamento nella giusta direzione, ma che non aveva trasformato il mondo in una Utopia”. La green revolution aveva portato un successo temporaneo nella Guerra contro la fame e la carestia, ma andava implementata.

Esplora le schede collegate. Ogni livello indica il grado di approfondimento della problematica
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4
Difendere la produzione agricola
Altri patogeni
Insetti
Esempi di insetti sulle colture: la diabrotica e la piralide del mais
La concia del mais e le api
Patogeni fungini
Micotossine: definizione e diffusione
Micotossine: legislazione e monitoraggio
Esempi storici: la ruggine del caffé
Esempi storici: peronospora della patata e southern corn blight
Selezione di genotipi resistenti
Sistemi agricoli
L'agricoltura di montagna nell'Unione Europea
Un sistema agricolo antico: l'agricoltura itinerante
L'evoluzione della zootecnia e i sistemi di allevamento
I sistemi colturali basati sulla coltivazione del riso
Un sistema agricolo recente: colture idroponiche in serra
Migliorare la produzione agricola
Miglioramento genetico per caratteri qualitativi
Uso della biodiversità per caratteri qualitativi
Esempi di selezione di caratteri qualitativi in cereali
Miglioramento genetico per produzione
Mais: ibridi ed eterosi
sei qui  La Green revolution di Norman Borlaug
I frumenti di Nazareno Strampelli
Le tecniche più recenti: l'ingegneria genetica
Resilienza: risposta alle crisi sistemiche
La Terra: risorsa economica e identità sociale per lo sviluppo umano
Foreste e sicurezza alimentare
I prodotti forestali non legnosi
Lo stato delle foreste nel mondo
I conflitti per la terra
Le grandi acquisizioni di terra (Land Grabbing)
Monitorare le grandi acquisizioni di terra: i dati LAND MATRIX
I regimi di proprietà della terra
Le Linee Guida volontarie sula governance responsabile della terra, risorse ittiche e foreste
Il diritto alla terra delle popolazioni indigene
Land grabbing in Papua Nuova Guinea
La risorsa terra nell'Agenda Post-2015 per lo Sviluppo Sostenibile

Produzione di frumento nel mondo

Produzione di frumento in Messico, India e Pakistan, dal 1950 al 2004. La linea di base rappresenta 500 kg/ha.

Produzione di frumento nel mondo

Effetti della green revolution

Risparmio di superfici coltivate nel mondo in seguito all'uso di tecnologie migliorate nel periodo 1950-1998.

Effetti della green revolution

Nonostante i grandi progressi ottenuti in agricoltura, il problema della fame e della malnutrizione in diverse zone del mondo non è ancora stato definitivamente risolto. È evidente che la soluzione appartiene più al mondo politico che a quello agronomico: per ottenere questo risultato, oltre all’impiego di tecniche di coltivazione in grado di affrontare le nuove sfide rappresentate dall’aumento della popolazione e dai cambiamenti ambientali, è necessario infatti applicare i principi di equità sociale. Va infine considerato che lo scenario mondiale è profondamente cambiato rispetto ai tempi in cui si sviluppò la green revolution; sono emersi aspetti ambientali e sociali che sarebbero stati insospettabili allora e che richiedono tecnologie flessibili, in grado di rispondere in modo specifico alle esigenze delle diverse aree del mondo.

 

Borlaug N.E. The Green Revolution Revisited and The Road Ahead. (8 settembre 2000).

Evenson R.E., Gollin D. (2003). Assessing the impact of the Green Revolution, 1960 to 2000. Science vol. 300: 758-762.

Zerbi G., Ceccon P. (2011). La risorsa alimentare globale e la capacità della scienza di superare i limiti attuali: Malthus ha ancora torto? Italian Journal of Agronomy 6(2s): 8-12.

 

Schede di approfondimento

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4
Difendere la produzione agricola
Altri patogeni
Insetti
Esempi di insetti sulle colture: la diabrotica e la piralide del mais
La concia del mais e le api
Patogeni fungini
Micotossine: definizione e diffusione
Micotossine: legislazione e monitoraggio
Esempi storici: la ruggine del caffé
Esempi storici: peronospora della patata e southern corn blight
Selezione di genotipi resistenti
Sistemi agricoli
L'agricoltura di montagna nell'Unione Europea
Un sistema agricolo antico: l'agricoltura itinerante
L'evoluzione della zootecnia e i sistemi di allevamento
I sistemi colturali basati sulla coltivazione del riso
Un sistema agricolo recente: colture idroponiche in serra
Migliorare la produzione agricola
Miglioramento genetico per caratteri qualitativi
Uso della biodiversità per caratteri qualitativi
Esempi di selezione di caratteri qualitativi in cereali
Miglioramento genetico per produzione
Mais: ibridi ed eterosi
sei qui  La Green revolution di Norman Borlaug
I frumenti di Nazareno Strampelli
Le tecniche più recenti: l'ingegneria genetica
Resilienza: risposta alle crisi sistemiche
La Terra: risorsa economica e identità sociale per lo sviluppo umano
Foreste e sicurezza alimentare
I prodotti forestali non legnosi
Lo stato delle foreste nel mondo
I conflitti per la terra
Le grandi acquisizioni di terra (Land Grabbing)
Monitorare le grandi acquisizioni di terra: i dati LAND MATRIX
I regimi di proprietà della terra
Le Linee Guida volontarie sula governance responsabile della terra, risorse ittiche e foreste
Il diritto alla terra delle popolazioni indigene
Land grabbing in Papua Nuova Guinea
La risorsa terra nell'Agenda Post-2015 per lo Sviluppo Sostenibile