La scarsità idrica

La scarsità idrica è un tema di crescente interesse e strategica importanza, dato che la disponibilità di acqua sta rapidamente calando sotto la spinta di numerosi fattori, tra cui la pressione demografica, lo sviluppo agricolo e industriale, e la crescita della domanda di cibo. La diminuzione della disponibilità d’acqua e l’aggravarsi di condizioni di ineguale distribuzione contribuiscono a incrementare le differenze tra paesi sviluppati e non, determinando nuove discriminazioni anche all’interno dei singoli paesi e società. È quindi naturale che il tema della scarsità idrica stia assumendo sempre più importanza nelle relazioni tra stati, rappresentando sempre di più un fattore significativo nell’ambito della geopolitica. La scarsità idrica è sia una condizione oggettiva, o meglio naturale, sia una situazione influenzata e determinata dalle scelte dei paesi e delle società contemporanee. In tal senso, l’aumento dei consumi, a cui si devono sommare i mutamenti climatici, l’eccessivo sfruttamento dei bacini minerari e la crescente deforestazione, sono fattori e dinamiche che influiscono negativamente sulle risorse idriche e la loro disponibilità. Al tempo stesso, la scarsità idrica è una realtà oggettiva, in quanto indica la diversa e diseguale distribuzione delle risorse idriche secondo natura. La consapevole ed equilibrata comprensione di tale problematica e delle sue dimensioni è necessaria per costruire solidi rapporti di collaborazione e condivisione a livello inter-statuale e tra le diverse comunità locali che condividono l’uso di specifici bacini idrici. Solo in tal modo sarà possibile dare risposte efficaci ai fattori che influiscono negativamente sulla sua disponibilità, scongiurando in tal modo le inevitabili conflittualità, che già si manifestano, per accaparrarsi questa risorsa necessaria alla vita.

 

 

Le fotografie dallo spazio o le tradizionali forme di rappresentazione del nostro pianeta rinforzano la nostra comune percezione che la terra sia sostanzialmente una sfera blu, in gran parte costituita da acqua su cui galleggiano e si affacciano le distese continentali.

L’idrosfera terrestre corrisponde a un volume di 1400 km3 di acqua e rappresenta il 71% della superficie del nostro pianeta. Di fronte a questi dati, il problema della scarsità idrica potrebbe apparire ininfluente, se non addirittura inesistente. Il problema centrale però non è la disponibilità assoluta di acqua, ma l’accesso all'acqua utile alla vita. In realtà, gran parte dell’acqua presente sulla terra non è di facile o immediato utilizzo. Infatti,il 97,5% delle risorse idriche mondiali non sono immediatamente utilizzabili per dar risposta a gran parte delle esigenze umane, in quanto presentano concentrazioni saline troppo elevate. Di fatto, solo il 2,5% delle riserve idriche sono costituite da acqua dolce, di cui si stima che solo l’1% sia acqua potabile. Infine, solo lo 0,014% è costituito da riserve di acqua dolce immediatamente accessibili dall’uomo, sotto forma di laghi e corsi d’acqua. Il 70% è composto dai ghiacciai delle montagne e dalle calotte polari, mentre quasi il 30% è immagazzinata nel sottosuolo. (Per prendere visione delle varie statistiche su quantità, distribuzione e uso dell'acqua a livello mondiale: UN-WATER statistics)

Questi dati dovrebbero già suggerire la portata del problema, ma è necessario mettere in luce un altro aspetto della questione che è rappresentata dalla capacità rigenerativa di questa risorsa.

Scarsità idrica: una prospettiva generale

La nostra comune esperienza di tutti i giorni, il ciclo delle stagioni e il ripetersi delle piogge dimostrano che l’acqua è una risorsa speciale, i cui serbatoi e giacimenti si rinnovano e rigenerano nonostante il loro utilizzo o a discapito del loro impiego. In realtà, tale capacità non deve essere considerata illimitata e diviene particolarmente rilevante, se non strategica, per quanto concerne le acque dolci che, come abbiamo visto, sono solo un minuscola percentuale delle risorse idriche complessive. Il consumo da parte umana dell'acqua è cresciuto di sei volte nell'ultimo secolo e il tasso di crescita della popolazione è raddoppiato. Tale dinamica contribuisce significativamente ad accrescere il problema oggettivo della scarsità idrica che sta diventando sempre di più problema politico, economico, sociale e infine geopolitico. La Figura 2 descrive il prelievo annuale di acqua di ciascun paese a livello mondiale. Alcune stime calcolano che all’inizio del 1900 il prelievo idrico mondiale fosse di circa 500 km3

figura 1 - Prelievo acqua per paese

Secondo i dati forniti nel Water Assessment Programme, nel 2009 il prelievo annuale idrico ha toccato i 3.829 km3, crescendo di ben otto volte a fronte di una disponibilità totale rimasta pressoché immutata. Inoltre, secondo i trend attuali di crescita la domanda globale di acqua, in termini di prelievo della risorsa, potrebbe aumentare di circa il 55% entro il 2050, soprattutto a causa dell’aumento della crescita delle produzioni industriali (400%), della produzione di energia elettrica (140%) e dell’uso domestico (130%). Di conseguenza, l’accesso all’acqua dolce sarà sempre più limitata, uno scenario che si aggrava considerando che si stima che il 40% della popolazione globale risiederà in regioni soggette a stress idrico. A ciò si deve aggiungere che il 20% delle falde acquifere sono ormai sovra-utilizzate e il deterioramento delle regioni “umide” sta riducendo la capacità rigenerativa e di purificazione degli ecosistemi mondiali.

Per tale ragione, la corretta comprensione della disponibilità idrica secondo le necessità umane e della capacità rigenerativa della risorsa costituiscono due elementi centrali per inquadrare il tema della scarsità idrica secondo una prospettiva generale e globale.

Scarsità idrica: la distribuzione ineguale o rarità relativa

Alla dimensione finita della disponibilità idrica e limitata nella sua capacità di rigenerazione, è necessario aggiungere la sua ineguale distribuzione che determina livelli di disponibilità drasticamente differenti tra le varie aree del globo terrestre e in particolare tra gli stati che compongono il sistema internazionale. Un’analisi sommaria della concentrazione e distribuzione idrica mette in luce che il 60% delle risorse mondiali è localizzata in soli nove paesi. Brasile, Canada, Cina, Colombia, India, Indonesia, Russia, Stati Uniti e Zaire sono gli stati che vantano tale primato, mentre Arabia Saudita, Bahrein, Cipro, Giordania, Kuwait, Israele, Libia, Malta, Qatar e Singapore sono i paesi più poveri rispetto a tale risorsa. Per quanto riguarda la presenza della risorsa idrica sotto forma di laghi e fiumi, questa risulta principalmente concentrata in alcuni bacini idrici della Siberia, nella regione dei grandi laghi in Canada e nei laghi Tanganica, Vittoria e Malawi in Africa, mentre il 27% è rappresentato dai grandi sistemi fluviale del Rio delle Amazzoni, del Gange, del Brahmaputra, del Congo, dello Yangtze Kiang e dell’Orinoco.

Secondo lo studio di Falkenmark, la soglia di carenza idrica sarebbe di 1000 m3 annui per abitante, ovvero di 2740 litri. Secondo tale conteggio, un livello di 500 m3 annui descriverebbe un limite critico, fino a giungere a 100 m3 come linea di demarcazione ultima a partire dalla quale l’uso sistemico di tecniche di desalinizzazione e riciclaggio continuo delle acque è scelta necessaria e non solo buona pratica. Come è possibile vedere nella cartina, secondo questo indice ventisei paesi soffrono di scarsità idrica, con conseguenze negative sullo sviluppo delle attività economiche e per la produzione di cibo.

Inoltre, a questa diseguale distribuzione della risorsa idrica corrisponde una sensibile differenza nell’accesso all’acqua all’interno dei singoli paesi. La Figura 3 ne fornisce un’agile rappresentazione, descrivendo il diverso livello di accesso all’acqua potabile a livello mondiale. 

figura 2 - Accesso acqua potabile

Le differenze nell’accesso all’acqua tra i diversi paesi non sono solo il risultato della sofferenza o scarsità idrica, ma sono spesso conseguenza della cattiva gestione e distribuzione della acqua a disposizione. Ciò sarebbe confermato dal fatto che molti abitanti soffrono di carenza idrica proprio all’interno di paesi con buona disponibilità di acqua dolce. A livello della demografia mondiale, circa 1,5 miliardi di individui, ossia un quinto della popolazione globale, non ha accesso ad acqua potabile, mentre 2,6 miliardi di persone non beneficiano di accesso ai servizi fognari, simbolo dell’incapacità di rispondere efficacemente al trend di crescita demografica e di inurbamento a livello mondiale. Questi due dati non confermano solo l’entità del problema e della sfida a livello internazionale, ma anche la complessità della questione che abbraccia la dimensione alimentare, igienica, economica e quindi politica dei vari stati e delle differenti comunità locali.

Tali disparità sono certamente il frutto dell’oggettiva distribuzione ineguale della risorsa idrica e della naturale influenza dei fattori climatici, anche ciclici come quelli legati alle fasi di siccità. Il problema di oggi non è solo la gestione di queste dinamiche “naturali”, la capacità di dare risposta a fenomeni sempre più frequenti ed intensi nel riproporsi. Al tempo stesso, l’attività umana e in particolare l’incurante ed eccessivo sfruttamento delle risorse naturali esercita un impatto decisivo su tale dimensione naturale, moltiplicandone ed accelerandone gli aspetti negativi. L’alto tasso di crescita demografica, l’uso massiccio ed intensivo dei sistemi di irrigazione, anche in contesti segnati da scarsità idrica, l’allevamento (il settore agricolo assorbe il 70% dei consumi mondiali) e lo sfruttamento ad uso industriale (20% del consumo mondiale) sono tra i fattori che concorrono e incidono sulla distribuzione della risorsa idrica, accentuando fenomeni di scarsità delle acque minacciando la sua disponibilità e la possibilità di utilizzo per la vita e le necessità domestiche (10% dell’uso mondiale).

Prelievo acqua per paese

Gleick, P. H., The Worlds Water 2004-2005, Island Press, Washington, USA and FAO, 2004.

Prelievo acqua per paese

Accesso acqua potabile

"MEETING THE MDG DRINKING WATER AND SANITATION TARGET, A MID-TERM ASSESSMENT OF PROGRESS" UNICAF & WHO, 2004, WWW.UNICEF.ORG

Accesso acqua potabile

Nel corso degli ultimi 50 anni i consumi mondiali sono triplicati, non solo nei tradizionali contesti sviluppati di Stati Uniti d’America ed Europa, ma anche nei paesi asiatici, come conseguenza al loro forte sviluppo. Di fronte a questo trend che appare irreversibile, lo scenario futuro presenta un quadro poco rassicurante rispetto al tema dell’accesso all’acqua e della sua distribuzione, determinando nuove condizioni di scarsità o aggravando quelle già esistenti. La possibilità che entro il 2030 la domanda d’acqua dolce possa eccedere la sua disponibilità, di un valore che potrebbe attestarsi sul livello del 40%, non è remota. Ciò pone inevitabili dilemmi morali, oltre che questioni di ordine politico ed economico a livello globale e all’interno delle singoli regioni e paesi. Di fatto, nei cosiddetti paesi del Terzo mondo la capacità agricola verrebbe drasticamente ridotta, data l’attuale condizione di sofferenza, minacciando in modo serio l’accesso ad un quantitativo sufficiente di acqua per le popolazioni locali. Inevitabilmente, le conseguenze di un tale scenario colpirebbero anche i contesti più sviluppati, determinando crisi agricole che ben presto si tramuterebbero in crisi alimentari. L’eccesivo prelievo e sfruttamento idrico annullerebbe di fatto le capacità rigenerative di tale risorsa, acuendo i problemi di scarsità idrica. Inoltre, gli alti costi di estrazione e purificazione o desalinizzazione renderebbero l'acqua pressoché inaccessibile per gli stati e le opolazioni più povere, con il pericolo di innescare veri e propri conflitti militari ed economici per la sua gestione e accaparramento. La definizione e comprensione del problema della scarsità idrica e delle sue molteplici connessioni con al vita delle società e degli stati è quindi necessaria per scongiurare tali scenari, rendendo la risorsa idrica non un bene strategico da contendersi, ma uno strumento e un principio da cogestire e condividere, adattando le nostre società alla sua capacità rigenerativa.

 

 

 

 

 

Agenzia Europea per l’Ambiente 

BANCA MONDIALE Statistiche 

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Giancarlo E. Valori, Geopolitica dell'acqua. La corsa all'oro del nuovo millennio, Rizzoli, 2012.

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Margerita Ciervo, Geopolitica dell’acqua, Carocci, Roma, 2009.

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PeerWaterExchange 

Unione Europea 

UNESCO World Water Development Report 2014 

UNESCO Ambiente 

UN WATER

UN WATER Statistiche 

 

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