I prodotti forestali non legnosi

Le foreste, con le altre formazioni boscate e gli alberi isolati forniscono un’ampia varietà di prodotti legnosi e non legnosi. In passato la produzione di legname da opera e legna da ardere era l’unico aspetto censito, tuttavia il concetto di produzione forestale si è progressivamente allargato includendo tutti i prodotti forniti dal bosco tra i quali funghi, semi e frutti commestibili. L’elenco dei prodotti non legnosi è però molto più ampio ed include anche sostanze e prodotti con svariati impieghi.

Un interesse crescente è rivolto a livello mondiale ai prodotti forestali non legnosi per il contributo che possono offrire al raggiungimento di importanti obiettivi economici, sociali e ambientali (legati, ad esempio, alla conservazione della diversità biologica). Lo sfruttamento di tali risorse deve essere condotto in modo sostenibile nel rispetto della multifunzionalità degli ecosistemi forestali.

I prodotti forestali non legnosi (in inglese non-Wood Forest products - NWFPs) sono prodotti di origine biologica diversi dal legno, provenienti da foreste, altri terreni boscati e da singoli alberi.

Il Rapporto sullo stato delle risorse forestali globali “Global Forest Resources Assessment (FRA) 2010” della FAO definisce gli NWFPs come “beni derivati dalle foreste corrispondenti a prodotti tangibili di origine biologica diversi dal legno”. In quanto tali, i NWFPs includono prodotti di origine vegetale e animale, derivati da formazioni forestali, sia naturali che artificiali (piantagioni), tra i quali alimenti e additivi (frutta, funghi, erbe, spezie e condimenti, piante aromatiche, selvaggina); fibre (utilizzate in edilizia, abbigliamento, ecc.); resine, gomme; piante e prodotti di origine animale utilizzati per scopi medicinali, cosmetici o culturali.

In origine l’uomo ha beneficiato dei prodotti non legnosi presenti spontaneamente in bosco dedicandosi alla loro raccolta, poi, nel corso dei millenni, alcuni di questi prodotti sono stati “addomesticati” con la creazione di colture dedicate: il confine tra NWFPs veri e propri (considerati cioè come prodotti del settore forestale) e le coltivazioni agricole è quindi spesso sfumato. Un prodotto non legnoso dovrebbe essere raccolto in bosco o in colture (impianti) ancora ritenute pertinenti alla foresta. Per esempio, la castagna, pur essendo ottenuta in colture specializzate (castagneti da frutto) in cui vengono adottate tecniche proprie della frutticoltura (innesti, concimazioni, potature), viene annoverata tra i prodotti forestali non legnosi. In Italia la superficie dei castagneti da frutto è infatti compresa nella superficie boscata dall’Inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatoi Forestali di Carbonio. Al contrario, gli impianti di alcune specie tipicamente forestali, quali il noce (Juglans regia) e il nocciolo (Corylus avellana), se realizzati per la produzione di frutti, vengono considerati colture arboree agrarie.

I NWFPs possono essere così classificati:

  1. Prodotti e materiale grezzo di origine vegetale:
  • alimenti per il consumo umano,
  • foraggio per il bestiame,
  • sostanze a uso medicinale e prodotti aromatici,
  • materiale per produzione di coloranti e tinture,
  • materiale per produzione di utensili, per oggetti di artigianato, da costruzione,
  • piante ornamentali,
  • essudati,
  • altri prodotti vegetali.

 

  1. b) Prodotti e materiale grezzo di origine animale:
  • animali vivi,
  • pellicce, pelli e trofei,
  • miele selvatico e cera d’api,
  • carne di selvaggina,
  • materiale ad uso medicinale,
  • materiale per produzione di coloranti,
  • altri prodotti commestibili ,
  • altri prodotti non commestibili.

 

Un’altra classificazione dei NWFPs distingue tra prodotti ad uso alimentare e prodotti ad uso non alimentare. Quelli ad uso alimentare possono poi comprendere i prodotti per uso animale e i prodotti per uso umano (distinti in alimentari in senso stretto e farmaceutici/erboristici). I prodotti alimentari per uso animale possono includere sia specie erbacee e arbustive spontanee della foresta, sia parti di alberi (es. fiori, foglie, frutti) che possono costituire alimento per gli animali. L’eterogeneo gruppo dei prodotti non alimentari comprende, tra gli altri, prodotti erboristici (es. cosmetici), concianti, isolanti.

Oltre la metà dei prodotti non legnosi raccolti e commercializzati appartiene alla categoria alimentare. Secondo il rapporto FRA 2010, in Asia si registra la raccolta maggiore (in termini di volume) di NWFPs, appartenenti in via quasi esclusiva alla categoria del prodotti di origine vegetale. La Cina è in assoluto il Paese in cui la raccolta di prodotti non legnosi è massima, seguita dalla Repubblica di Corea, Giappone e India (Figura 1). E’ interessante notare come i paesi asiatici riportino solo in minima quantità la raccolta di NWFPs di origine animale. L’Europa è il continente in cui vengono invece segnalati le maggiori raccolte di NWFPs di origine animale, legati soprattutto alla caccia (ad esempio carne, trofei, pelli).

figura 1 - Paesi in cui la raccolta di prodotti forestali non legnosi (NWFP) produce ritorno economico

Il maggior produttore di essudati è il Sudan, soprattutto con la raccolta della gomma arabica. La gomma arabica è una gomma naturale che si ottiene da alcune specie del genere Acacia. Queste piante arboree, tipiche dell'Africa subsahariana, in seguito a stress, come attacchi parassitari e ferite del tronco e dei rami, producono un secreto gommoso con un impiego nell'industria alimentare, farmaceutica, cosmetica e delle vernici. La Cina è il principale produttore di resina di pino, tannini, e lacca grezza. India e Myanmar hanno le maggiori produzioni di materiali grezzi per la produzione di utensili, oggetti di artigianato e da costruzione, quali bambù e rattan (derivante da varie specie di palme).

Piante, fronde (es. di palma) e rami a scopo ornamentale vengono raccolti ed esportati da numerosi paesi di tutte le regioni, alimentando un mercato molto fiorente.

 

Gli NWFPs in Italia

In Italia tra i prodotti forestali non legnosi più utilizzati vi sono i frutti e i semi di molte specie arboree forestali, che trovano largo impiego nella alimentazione umana (ad uso culinario e/o erboristico-farmaceutico) e in quella animale. Alcuni di tali prodotti hanno in passato contribuito alla sussistenza delle popolazioni rurali e spesso costituiscono tra gli ingredienti più importanti di molte ricette tradizionali, che hanno reso fama alla cucina italiana, come la castagna (Castanea sativa) e i pinoli (semi sgusciati di varie specie del genere Pinus).

Molto diffusi sono i derivati (decotti, sciroppi, tinture, unguenti, gemmoderivati) ottenuti da gemme e fiori di specie forestali e utilizzati con varie finalità in erboristeria e nelle farmacopea tradizionale. I fiori (ad esempio di Robinia pseudoacacia, specie di origine nord-americana nota comunemente come gaggia o acacia) costituiscono un’importante componente dell’alimentazione delle api, da cui si ottiene il miele.

Pur se in declino, l’utilizzo di rami da intreccio (ad esempio appartenenti al genere Salix) per la produzione di oggetti di diversa foggia e finalità è ancora localmente diffuso nell’artigianato, così come la corteccia di diverse specie, che viene impiegata per la produzione di attrezzi ed oggetti souvenirs. Dalla corteccia si ottengono anche i tannini impiegati per la concia, in particolare delle pelli, settore in cui l’industria italiana ha una posizione preminente a livello mondiale e il sughero, dai molteplici utilizzi (ad esempio per la fabbricazione di tappi).

Va ricordato come la raccolta di diversi NWFPs si è drasticamente ridimensionata in Italia (e nel resto del mondo sviluppato) per la comparsa sul mercato di prodotti di sintesi che hanno in poco tempo soppiantato quelli di origine naturale (come accaduto ad esempio per le resine o la manna, essudato zuccherino ottenuto dall’incisione di alberi appartenenti al genere Fraxinus, un tempo ampiamente impiegato in farmacopea e in pasticceria come dolcificante).

Alcuni NWFPs mantengono tuttavia nel nostro Paese una rilevanza economica notevole, come i corpi fruttiferi di funghi epigei (funghi) ed ipogei (tartufi). Il tartufo bianco pregiato (Figura 2), che si trova soltanto in alcune aree geografiche italiane, tra le quali l’Albese e l’Astigiano in Piemonte, rappresenta un’eccellenza gastronomica, la cui unicità è rappresentata dall’impossibilità di coltivazione o di riproduzione per sintesi a motivo della particolare simbiosi (micorriza) con le radici degli alberi.

figura 2 - Esempi di prodotti forestali non legnosi italiani: porcini, tartufo bianco di Moncalvo (AT), castagne

Esplora le schede collegate. Ogni livello indica il grado di approfondimento della problematica
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4
Difendere la produzione agricola
Altri patogeni
Insetti
Esempi di insetti sulle colture: la diabrotica e la piralide del mais
La concia del mais e le api
Patogeni fungini
Micotossine: definizione e diffusione
Micotossine: legislazione e monitoraggio
Esempi storici: la ruggine del caffé
Esempi storici: peronospora della patata e southern corn blight
Selezione di genotipi resistenti
Sistemi agricoli
L'agricoltura di montagna nell'Unione Europea
Un sistema agricolo antico: l'agricoltura itinerante
L'evoluzione della zootecnia e i sistemi di allevamento
I sistemi colturali basati sulla coltivazione del riso
Un sistema agricolo recente: colture idroponiche in serra
Migliorare la produzione agricola
Miglioramento genetico per caratteri qualitativi
Uso della biodiversità per caratteri qualitativi
Esempi di selezione di caratteri qualitativi in cereali
Miglioramento genetico per produzione
Mais: ibridi ed eterosi
La Green revolution di Norman Borlaug
I frumenti di Nazareno Strampelli
Le tecniche più recenti: l'ingegneria genetica
Resilienza: risposta alle crisi sistemiche
La Terra: risorsa economica e identità sociale per lo sviluppo umano
Foreste e sicurezza alimentare
sei qui  I prodotti forestali non legnosi
Lo stato delle foreste nel mondo
I conflitti per la terra
Le grandi acquisizioni di terra (Land Grabbing)
Monitorare le grandi acquisizioni di terra: i dati LAND MATRIX
I regimi di proprietà della terra
Le Linee Guida volontarie sula governance responsabile della terra, risorse ittiche e foreste
Il diritto alla terra delle popolazioni indigene
Land grabbing in Papua Nuova Guinea
La risorsa terra nell'Agenda Post-2015 per lo Sviluppo Sostenibile

Paesi in cui la raccolta di prodotti forestali non legnosi (NWFP) produce ritorno economico

(Fonte: FAO FRA 2010; http://www.fao.org/forestry/fra/65883/en/)

Paesi in cui la raccolta di prodotti forestali non legnosi (NWFP) produce ritorno economico

Esempi di prodotti forestali non legnosi italiani: porcini, tartufo bianco di Moncalvo (AT), castagne

(Foto R. Marzano)

Esempi di prodotti forestali non legnosi italiani: porcini, tartufo bianco di Moncalvo (AT), castagne

Milioni di individui nel mondo traggono il proprio reddito o la sussistenza dai NWFPs. Secondo le stime della FAO la maggioranza della popolazione mondiale nei Paesi in via di sviluppo (80%) utilizza NWFPs per soddisfare le proprie esigenze nutrizionali e sanitarie. Sono soprattutto le donne delle comunità rurali più povere a dipendere dalla raccolta di NWFPs per la propria sussistenza.

La maggior parte dei NWFPs viene utilizzata per auto-consumo o venduta a livello locale, ma in alcuni casi sono stati creati mercati di esportazione importanti. Numerosi NWFPs rivestono un ruolo strategico in termini di commercio internazionale: miele, gomma arabica, rattan, bambù, sughero, noci, funghi, resine, oli essenziali, vegetali e prodotti di origine animale utilizzati nell’industria farmaceutica. In aree vocate il valore delle produzioni non legnose può superare quello del legname da opera o della legna da ardere.

Dal punto di vista quantitativo ed economico, si tratta tuttavia di prodotti di difficile valutazione. I NWFPs alimentano spesso attività di nicchia, forme di auto-consumo e attività economiche che sfuggono alle statistiche ufficiali. Inoltre non è sempre possibile distinguere i dati relativi ai NWFPs propriamente detti da quelli relativi agli stessi prodotti (es. funghi, miele, noci, sughero, bambù, gomma arabica) provenienti da sistemi di produzione di tipo agricolo.

Considerata l’importanza dei NWFPs per la sussistenza di molte popolazioni e il loro contributo essenziale all’economia nazionale di alcuni paesi, è auspicabile che si implementi la raccolta e l’analisi dei dati relativi a tali prodotti. Questo contribuirà all’elaborazione di politiche appropriate con schemi di gestione atti a garantire l’utilizzo responsabile dei prodotti non legnosi, accesso alle risorse e distribuzione equa dei benefici. La gestione sostenibile degli ecosistemi forestali potrebbe consentire la valorizzazione dei NWFPs, offrendo alle popolazioni rurali e agli altri portatori di interesse la possibilità di incrementare il proprio reddito.

Cesaro L., Linddal M., Pettenella D., 1995. The economic role of non-wood forest products and services in rural development. Medit 6(2), 28-34.

Ciesla W.M., 2002. Non-wood forest products from temperate broad-leaved trees. Food and Agriculture Organization of the United Nations, Rome. Non-wood Forest Products 15. 

Del Favero R., Pividori M., 2014. Selvicoltura per i prodotti non legnosi. Compagnia delle Foreste.

FAO, 2010. Global forest resources assessment 2010 – main report. FAO Forestry Paper No. 163. Rome, Italy.

FAO, 2014. State of the World’s Forests 2014. Rome, Italy. 

FAO, Non Wood Forest Products webpage 

Giordano E., 2006. Nuove prospettive per la diffusione dei prodotti non legnosi del bosco nell’Europa multietnica. Forest@ 3 (4): 446-448. [online

 

Schede di approfondimento

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4
Difendere la produzione agricola
Altri patogeni
Insetti
Esempi di insetti sulle colture: la diabrotica e la piralide del mais
La concia del mais e le api
Patogeni fungini
Micotossine: definizione e diffusione
Micotossine: legislazione e monitoraggio
Esempi storici: la ruggine del caffé
Esempi storici: peronospora della patata e southern corn blight
Selezione di genotipi resistenti
Sistemi agricoli
L'agricoltura di montagna nell'Unione Europea
Un sistema agricolo antico: l'agricoltura itinerante
L'evoluzione della zootecnia e i sistemi di allevamento
I sistemi colturali basati sulla coltivazione del riso
Un sistema agricolo recente: colture idroponiche in serra
Migliorare la produzione agricola
Miglioramento genetico per caratteri qualitativi
Uso della biodiversità per caratteri qualitativi
Esempi di selezione di caratteri qualitativi in cereali
Miglioramento genetico per produzione
Mais: ibridi ed eterosi
La Green revolution di Norman Borlaug
I frumenti di Nazareno Strampelli
Le tecniche più recenti: l'ingegneria genetica
Resilienza: risposta alle crisi sistemiche
La Terra: risorsa economica e identità sociale per lo sviluppo umano
Foreste e sicurezza alimentare
sei qui  I prodotti forestali non legnosi
Lo stato delle foreste nel mondo
I conflitti per la terra
Le grandi acquisizioni di terra (Land Grabbing)
Monitorare le grandi acquisizioni di terra: i dati LAND MATRIX
I regimi di proprietà della terra
Le Linee Guida volontarie sula governance responsabile della terra, risorse ittiche e foreste
Il diritto alla terra delle popolazioni indigene
Land grabbing in Papua Nuova Guinea
La risorsa terra nell'Agenda Post-2015 per lo Sviluppo Sostenibile