Il Bacino del Danubio

Il Danubio è il più lungo fiume dell'Unione Europea ed il suo bacino fluviale è il più “internazionale” al mondo, con 19 paesi coinvolti.

Oltre 80 milioni di persone considerano il bacino del Danubio la “propria casa”, rendendolo un fondamentale sistema di interconnessione e di condivisione di popoli, culture e tradizioni, simbolo peculiare della storia dell’Europa, soprattutto delle sue regioni centro e sud-orientali.

Conosciuto come il "Corridoio VII" dell’Unione europea, il Danubio costituisce un’arteria di trasporti e comunicazione di fondamentale importanza, collegando le coste atlantiche con il Mar Nero.

Oltre che per il settore dei trasporti, il bacino del Danubio rappresenta una risorsa economica per il settore del turismo, richiamando centinaia di migliaia di turisti ogni anno, e per altre attività economiche.

Il Danubio, inoltre, rappresenta una fonte di produzione di energia di grande valore per diversi paesi europei, attraverso le numerose dighe e centrali realizzate lungo il suo corso.

A tutelare la salvaguardia di questo patrimonio europeo e a stimolarne lo sviluppo delle potenzialità economiche e culturali sono attive diverse organizzazioni ed istituzioni, come l’Unione europea e la Commissione internazionale per la protezione del fiume Danubio, il cui scopo principale è la promozione e il coordinamento di una gestione sostenibile ed equa delle acque del fiume Danubio e dei suoi tributari e affluenti.

Il Danubio è il più lungo fiume dell'Unione Europea (2.875 km) ed il suo bacino fluviale è il più “internazionale” al mondo, con 19 paesi coinvolti, ricoprendo circa il 10% del territorio continentale europeo.
Le sue sorgenti si trovano nella regione tedesca della Foresta Nera: a Donaueschingen, nello Stato del Baden-Württemberg, due piccoli fiumi, il Brigach e il Breg, si uniscono dando vita al Danubio. Questo fiume scorre poi verso est per sfociare nel Mar Nero, in un ampio delta sul confine tra Romania e Ucraina. Le acque del Danubio attraversano 10 Stati, 7 dei quali in Unione europea (Germania, Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Bulgaria, Romania) più la Moldavia, la Serbia e l’Ucraina, e bagnano 4 capitali europee: Belgrado, Bratislava, Budapest e Vienna. 

Il fiume Danubio, i suoi affluenti, le acque di transizione, i laghi, le acque costiere e le acque di falda formano il cosiddetto “Distretto del Bacino del Fiume Danubio” (Danube River Basin District - DRBD). Il DRBD copre il Bacino del Danubio (Danube River Basin – DRB), i bacini idrografici del Mar Nero in territorio rumeno e le acque costiere del Mar Nero in Romania e parte dell’Ucraina. Il DRBD interessa un’area di 807.827 km2, ed è il secondo distretto fluviale in Europa, dopo quello del Volga (Il Bacino del Danubio in senso stretto, copre un’area di 801.463 km²). Oltre ai paesi attraversati dal Danubio, il DRBD interessa altri nove paesi, 4 dei quali sono Stati membri dell’Unione europea: Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Italia, Montenegro, Polonia, Repubblica di Macedonia, Slovenia e Svizzera.

Lista paesi del distretto del Bacino del Danubio:

Paesi Ue Paesi non Ue
Austria Albania
Bulgaria Bosnia-Erzegovina
Croazia Moldavia
Germania Montenegro
Italia Repubblica di Macedonia
Polonia Serbia
Repubblica Ceca Svizzera
Romania Ucraina
Slovacchia  
Slovenia  
Ungheria  


Se si considerano solo i fiumi maggiori che confluiscono nel Danubio (ossia quelli con bacini idrografici superiori ai 4.000 km2), si anno 26 affluenti. Sono inoltre 4 i laghi principali presenti nel bacino (con una superficie superiore ai 100 km2): il Neusiedl in Austria e Ungheria, il Balaton in Ungheria, l'Ozero Ialpug in Ucraina e il Razelm in Romania.

Sulla base delle differenti condizioni geologiche e geografiche, il Bacino del Danubio, può essere suddiviso in 3 macro aree:

  • L’Alto Bacino del Danubio infine tra Austria e Slovacchia. Quest’area comprende le Prealpi tedesche e austriache, i Bassi Carpazi e le Montagne della Leitha.
  • Il Medio Bacino del Danubio: dalla “Porta di Devin” alla gola del Danubio presso le "Porte di Ferro" (immagine), che divide i Carpazi meridionali dai Balcani.
  • Il Basso Bacino del Danubio: dalle Gole di Kazan, al confine tra Serbia e Romania, al sub-bacino dei fiumi Siret e Prut. Quest’area è circoscritta dai Carpazi a Nord, dall’altipiano della Bessarabia ad Est e dalle montagne della Dobrugia e dei Balcani a Sud.

Le regioni attraversate dal Danubio o facenti parte del suo bacino mostrano una straordinaria ricchezza paesaggistica ed eco-ambientale, che comprende fiumi, laghi, ghiacciai, foreste, pianure e, non ultimo, l’ambiente del Delta del Danubio.
Altrettanto eterogenee sono le condizioni climatiche, anche in considerazione del fatto che l’intero Bacino del Danubio attraversa gran parte dell’Europa continentale, dalle aree prossime all'Oceano Atlantico al Mar Nero.

Sono circa 81 milioni le persone interessate dal Bacino del Danubio, la maggior parte delle quali abitano 4 dei 19 paesi coinvolti. La Romania è lo Stato europeo il cui territorio è maggiormente interessato (29% del totale del Bacino e oltre 21 milioni di persone interessate), seguita da Ungheria, Serbia ed Austria, che assieme detengono il 31,8% del Bacino e vedono coinvolte 24,8 milioni di persone.

figura 1 - Popolazione e territorio nel Bacino del Danubio

Per quanto concerne l’utilizzo dei territori facenti pare del Bacino del Danubio, è possibile trovare un’ampia varietà di caratteristiche antropogeniche e naturali, che hanno una serie di impatti sul sistema di acque ad esso connesso e sulla sostenibilità ambientale. Le aree forestali e quelle adibite al pascolo sono principalmente localizzate nelle regioni collinari e montuose delle Alpi, dei Carpazi e dei Balcani. Le aree agricole sono principalmente localizzate a Nord delle Alpi, nella regione del Medio Bacino del Danubio e nella grande pianura ungherese. Altre aree significative dal punto di vista agricolo si trovano in Bulgaria, Romania, Moldavia e parte dell’Ucraina. In generale, quasi il 70% del territorio del Bacino del Danubio è ricoperto da foreste e aree boschive (35,6% del totale), terre arabili e coltivazioni permanenti (33,6%). Il 20% circa è coperto da pascoli e da altre aree agricole. Paludi ed altri terreni coprono il restante 2%.

A tutela e protezione delle acque del Bacino del Danubio e degli ecosistemi ad esse collegate è attiva un’organizzazione internazionale, considerata un punto di riferimento a livello mondiale per la gestione delle dinamiche connesse ai sistemi fluviali transfrontalieri: la “Commissione internazionale per la protezione del fiume Danubio” (International Commission for the Protection of the Danube River, CIPFD/ICPDR). Si tratta di un’organizzazione creata nel 1998, con competenza sull’intero bacino del fiume Danubio, compresi gli affluenti e le fonti d’acqua ad esso collegate. Obiettivo principale della Commissione è quello di rendere attuabili i contenuti della “Convenzione per la protezione del fiume Danubio”, firmata a Sofia nel 1994, ossia la promozione e il coordinamento di una gestione sostenibile ed equa delle risorse idriche, inclusi la conservazione, il miglioramento e l’utilizzo razionale delle acque e l’applicazione della “Direttiva dell’Unione europea sul sistema delle acque europee” (EU Water Framework Directive). Fanno parte della ICPDR i 14 Stati che hanno una superficie superiore ai 2.000 km² all’interno del Bacino del Danubio, dei quali 9 sono membri dell’Ue (Germania, Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Ungheria, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Serbia, Bulgaria, Romania, Moldavia, Montenegro e Ucraina), più l’Unione europea. L’Unione europea è tra I principali attori coinvolti nel tentativo di sviluppare edaccrescere le potenzialità economiche legate al Bacino del Danubio. Nel dicembre del 2010, la Commissione europea ha presentato una proposta per l’adozione di una strategia comune per lo sviluppo della Regione del Danubio, che è stata realizzata dal Consiglio Europeo nell’aprile del 2011 (EU Strategy for the Danube Region).

Il fiume Danubio e il suo bacino rappresentano infatti un elemento importante dal punto di vista sociale ed economico. In primo luogo, il fiume Danubio, i suoi affluenti e le risorse idriche presenti nel Bacino del Danubio costituiscono una fonte di approvvigionamento di acqua a fini domestici. Il Danubio è una fonte di acqua potabile per circa 16 milioni di persone. A partire dal XVI secolo, il corso del Danubio è stato oggetto di interventi umani al fine di evitare le esondazioni, raccogliere ed incanalare l’acqua, rendere navigabile il fiume e, in epoca contemporanea, principalmente ai fini di generare energia elettrica.
In generale, nel Bacino del Danubio, il 28% dell’acqua potabile proviene da fonti di superficie. Nello Stato del Baden-Württemberg, in Germania, dove nasce il Danubio, circa il 30% dell’acqua potabile utilizzata nelle aree tra Stoccarda, Mergentheim, Aalen e nel circondario dell’Alb-Donau proviene dalle acque purificate del Danubio. Anche gli abitanti di Passavia, in Baviera, utilizzano il Danubio per l’approvvigionamento di acqua potabile. Negli altri Stati del Bacino del Danubio l’utilizzo di acqua potabile è limitato, soprattutto a causa di fenomeni legati all’inquinamento. Solo in alcune aree della Romania, dove l’acqua è più pulita, il Danubio fornisce acqua potabile alle popolazioni locali.
Un utilizzo importante delle acque del Danubio è quello a scopo agricolo, per l’irrigazione. Da questo punto di vista sono stati fatti diversi progetti di canalizzazione in vari paesi europei, al fine di migliorare l’accesso all’acqua per gli agricoltori. Le aree principalmente irrigate dal Danubio si trovano in Bulgaria, Serbia, Slovacchia e Ungheria.
In generale, la gestione delle acque in diversi paesi del Bacino del Danubio versa in uno stato di abbandono e carenze infrastrutturali. In alcuni casi, dal 30% al 50% delle acque subisce fenomeni di dispersione. Le infrastrutture idriche variano da paese a paese e da area ad area all’interno dei vari Stati del Bacino del Danubio, con ampie differenze tra le realtà urbane e quelle rurali. Per citare casi agli antipodi, la percentuale di popolazione connessa a sistemi pubblici di gestione delle acque in Moldavia è del 10%, contro il 95% della Germania.
Stesso discorso va fatto per il riciclo ed il trattamento delle acque, che in Germania e Austria raggiunge il 100%, con quote simili in Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria, mentre nelle regioni orientali del Bacino del Danubio le percentuali tendono a diminuire, anche significativamente (sempre in Moldavia, lo stato più arretrato del Bacino del Danubio, la percentuale è attorno al 3%). Nell’intero bacino si stima che siano quasi 10 milioni le persone in cui le acque reflue non sono raccolte e/o trattate.

Per quanto riguarda la produzione di energia, tra i Paesi parte del Bacino del Danubio, l’Austria ha la maggior percentuale di energia prodotta da fonti idroelettriche (circa il 66% del totale di energia prodotta). Quote significative di incidenza della produzione di energia idroelettrica sul totale dell’energia prodotta sono riscontrabili in Croazia, Romania, Serbia e Slovenia (attorno al 30%), nonché in Repubblica Ceca e Slovacchia. Se si escludono la Germania, la Moldavia e l’Ungheria, per gli altri paesi attraversati dal Danubio l’energia idroelettrica costituisce la componente più importante nella produzione di energia da fonti rinnovabili.
La più grande centrale idroelettrica sul fiume Danubio è la diga Derdap/Djerdap (meglio conosciuta come “Iron Gate I”), posizionata nella gola delle “Porte di ferro”, al confine tra Romania e Serbia. All’epoca della sua costruzione (il progetto iniziò nel 1964, tra i governi della Romania e della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia), questa diga era la tra le principali centrali idroelettriche al mondo, con una produzione di 2 GigaWatt. Attualmente, la capacità installata è di 2.250 MegaWatt, con una produzione annua quasi equamente distribuita tra i due Paesi confinanti: 5,4 TeraWatt/h la Romania (un decimo della produzione totale di energia elettrica del paese), 5,65 TeraWatt/h la Serbia (il 16% circa della produzione totale di energia elettrica del paese). Nel 1984 è stata completata anche la diga “Iron Gate II”, che produce meno di un quinto dell’energia prodotta dalla “Iron Gate I”, soprattutto a causa della mancanza di ammodernamenti delle strutture dal lato serbo. Proprio per questo, il governo di Belgrado ha sviluppato un progetto per realizzare in autonomia una terza diga (“Iron Gate III”). 

figura 2 - Mappa delle centrali idroelettriche sul fiume Danubio

Oltre agli aspetti legati alla produzione energetica, il Danubio e il suo bacino rivestono rilevanza economica anche in altri ambiti, quale quello dei trasporti e quello del turismo. Nei secoli passati, la pesca costituiva un fattore economico importante per diversi paesi del Bacino del Danubio. Tuttavia la sua rilevanza è andata scemando nel corso del tempo. Nonostante la ricchezza della fauna ittica, con decine di specie anche pregiate dal punto di vista alimentare presenti in varie regioni e in particolar modo in quella del Delta (si pensi allo Storione, ad esempio), le aree in cui la pesca rappresenta una fonte economica sono molto limitate.

Di maggior rilevanza e oggetto di notevoli investimenti infrastrutturali è il settore dei trasporti. Il Danubio è da sempre una grande “arteria” di comunicazione e scambio commerciale per varie regioni europee e per i popoli in esse residenti.
Il Danubio è navigabile da navi oceaniche dal Mar Nero al porto di Brăila, in Romania. Navigli fluviali possono invece giungere fino in Germania, nella località bavarese di Kelheim. Piccole imbarcazioni, infine, possono risalire il Danubio fino a Ulma. Anche una sessantina di tributari del Danubio sono navigabili. Dal 1992, con il completamento del canale “Meno – Danubio” (“Rhein-Main-Donau-Kanal”, lungo 171 km, da Bamberga a Kelheim) è stato realizzato un sistema di collegamento trans-europeo che parte da Rotterdam, sul Mare del Nord e giunge fino a Sulina, porto franco sul Mar Nero, coprendo una distanza di circa 3.500 km. Oltre a questo, vi sono altri due canali artificiali che collegano il Danubio: il “Danube-Tisa-Danube Canal” (DTD), nella provincia serba della Vojvodina e il “Danube-Black Sea Canal”, che abbrevia di circa 400 km le distanze di collegamento tra il corso del fiume e il Mar Nero, a Constanza, in Romania. Nel 1994 il Danubio è stato inserito nei 10 “Corridoi paneuropei” (anche detti “Corridoi Paneuropei Multimodali di Trasporto”), con il nome di “Corridoio VII”. La rilevanza del Corridoio VII non è uguale per ciascun paese europeo: per Austria, Romania e Serbia, l’utilizzo del Danubio ai fini del trasporto di merci è sostanziale.

Infine, il Danubio contribuisce in modo significativo alle economie di diversi paesi del suo Bacino per la capacità di attrarre milioni di turisti interessati alle sue ricchezze paesaggistiche, naturali e storico-culturali. A trarne beneficio non sono solo le capitali europee da esso attraversate (Vienna, Bratislava, Budapest e Belgrado) ma anche le città e i paesi che devono in gran parte la loro storia e le loro tradizioni al corso del Danubio, nonché tutte quelle aree che ospitano paesaggi creati e caratterizzati dal passaggio del fiume nei secoli e le numerose riserve naturali che ospitano varietà di faunistiche e botaniche di grande valore, spesso sotto la tutela delle organizzazioni internazionali.

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Popolazione e territorio nel Bacino del Danubio

Dati sul territorio e la popolazione dei paesi europei facenti interessati dal Bacino del Danubio

Popolazione e territorio nel Bacino del Danubio

Mappa delle centrali idroelettriche sul fiume Danubio

Sistema idroelettrico del fiume Danubio

Mappa delle centrali idroelettriche sul fiume Danubio

Una parte significativa della storia d'Europa si è sviluppata lungo il corso del "bel Danubio blu" e questo fiume e il suo bacino rappresentano tutt'oggi un elemento vitale a livello socio-economico e culturale per buona parte dei paesi e dei popoli europei, sia all'interno dell'Unione europea che nel suo "vicinato".
Il Danubio contribuisce ai fabbisogni idrici ed energetici di molte delle regioni da esso attraversate ed è inoltre una costante fonte di attrazione dal punto di vista turistico, grazie alle notevoli risorse paesaggistiche, storico-culturali ed ambientali di cui è ricco. Questo patrimonio va tutelato e preservato e può costituire una fonte di nuove ed ulteriori opportunità di sviluppo per i popoli europei che vivono nel Bacino del Danubio.