Land grabbing in Papua Nuova Guinea

La Papua Nuova Guinea (PNG) è un paese unico, tra i più culturalmente diversi al mondo (basti pensare che si parlano oltre 800 lingue indigene al suo interno), composto da oltre 600 isole. Il paese è dotato di importanti risorse naturali, tra cui la terza foresta pluviale più grande al mondo, in cui vivono e trovano riparo centinaia di comunità umane, nonchè fauna selvatica e piante, in un tesoro straordinario di biodiversità. A fronte di una recente normativa nazionale, la PNG ha aperto la strada a investimenti stranieri per rendere aree forestali di uso produttivo (per fini agricoli) con immani conseguenze di natura sociale e ambientale. L’opportunità di sfruttamento della terra e delle risorse ad essa collegate ha sostenuto un vero “accaparramento di terre” (land grabbing) facendo in pochi anni della PNG il maggiore paese ricevente investimenti destinati a grandi acquisizionidi terra al mondo.  

La Papua Nuova Guinea (PNG) è un paese unico, tra i più culturalmente diversi al mondo (basti pensare che si parlano oltre 800 lingue indigene al suo interno), composto da oltre 600 isole. Il paese è dotato di importanti risorse naturali, tra cui la terza foresta pluviale più grande al mondo, in cui vivono e trovano riparo centinaia di comunità umane, nonchè fauna selvatica e piante, in un tesoro straordinario di biodiversità.

figura 1 - Mappa della Papua Nuova Guinea

I regimi di proprietà della terra in PNG sono disciplinati per dettame costituzionale che protegge il diritto consuetudinario di acceso alla terra, riconosce quindi anche diritti di natura collettiva alla risorsa, e non contempla alcuna proprietà privata. Il risultato è una distribuzione estremamente equa della terra che è di fatto controllata e gestita dai clan e tribù che compongono la popolazione locale. La Costituzione inoltre, stabilisce la necessità che le risorse naturali – proprio in considerazione dei caratteri socio-economici così peculiari del paese – sia gestite sulla base dei principi di sovranità, autonomia delle comunità e sostenibilità. Ciò nonostante, la PNG è oggi teatro di una delle più rilevanti “corse alla terra” da parte, in particolar modo, di compagnie private attratte dalla possibilità di sfruttare il legname della foresta e altre risorse.  

Solo negli ultimi anni, il 12% del paese, corrispondente a circa 5.5 milioni di ettari di terreno, sono stati dati in concessione di sfruttamento a compagnie straniere sotto il quadro giuridico delle Special Agriculture and Business Leases (SABLs). Questa normativa è stata creata per facilitare l’attrazione di capitali esteri finalizzati a promuovere progetti agricoli per lo sviluppo del settore e permette a soggetti internazionali di ottenere licenze di sfruttamento della terra con notevoli facilitazioni. L’aspetto più critico emerge dalla constatazione che sebbene tali licenze sia state erogate per la promozione di progetti agricoli, di fatto l’unica attività realizzata appare essere la deforestazione – ritenuta necessaria alla creazione di nuove terre – con associato sfruttamento commerciale del pregiato legname tropicale che compone la foresta pluviale. In altre parole, con questo nuovo quadro giuridico, le aziende straniere hanno trovato un modo semplice per aggirare ostacoli normativi allo sfruttamento delle risorse e di fatto si sono concentrate sulla commercializzazione massiccia del legname sui mercati esteri.

L’effetto diretto di tali attività di sfruttamento è stata la forte crescita delle esportazioni del paese che in pochissimi anni è diventato il secondo esportatore al mondo di legname tropicale dopo la Malesia con oltre 3 milioni di metri cubi di legname ogni anno, destinati soprattutto al mercato cinese. A fronte della dimensione del fenomeno, nel 2011 il governo della PNG ha istituito una commissione d’inchiesta sul funzionamento dei SABLs, essendo ormai palese la velocità della deforestazione in atto. Le conclusioni di tali commissione dìinchiesta non lasciano molto margine a equivoci: sono state ampiamente riportati casi di frode, cattiva condotta, violazione delle normative locali nello sfruttamento della terra data in concessione. In particolar modo, le comunità indigene locali, detentori dei diritti consuetudinari di accesso alla risorsa terra, sono state spesso palesemente ingannate sulla reale portata dei progetti di sfruttamento al fine di ottenere il loro consenso, in una dinamica di asimmetria informativa e di potere negoziale ampiamente abusata dalle aziende coinvolte. In altri casi, è stata documentata invece la totale assenza di consenso informato da parte delle comunità le quali sono state anche costrette a lasciare la propria terra alla scoperta improvvisa che i loro territori erano soggetti a licenze di sfruttamento (e quindi di deforestazione).

Il 18 settembre 2013, il primo ministro della Papua Nuova Guinea Peter O'Neill ha presentato il rapporto della commissione in Parlamento e ha dichiarato che le indagini svolte hanno rivelato una tendenza scioccante di corruzione e cattiva gestione. Nonostante tali risultati allarmanti, il governo della PNG non ha intrapreso alcuna azione concreta per revocare le licenze caratterizzate da offerte ingannevoli, fermare la deforestazione illegale, né il riconoscimento di compensazioni e il ritorno della terra ai proprietari tradizionali. Al contrario, la validità del quadro normativo delle SABLs è stata confermata.

Perchè tale ambivalenza? La PNG ha definito come priorità nazionale “liberare terreni” per destinarli ad usi produttivi come strumento chiave per assicurare crescita e svluppo al paese, attraverso, in particolar modo, la creazione di piantagioni di olio di palma. Con questa strategia si prevede di ridurre l’estensione totale delle terre a gestione consuetudinaria – ovvero tradizionalmente utilizzate e gestite dalle comunità indigene anche attraverso il riconoscimento di loro diritti collettivi – dal 97% del territorio nazionale all’80% entro il 2030. Ma con l’implementazione delle SABLs questo obiettivo è stato già raggiunto – ben prima di quando pianificato - e la “liberazione” di terreni dalla foresta pluviale non accenna a rallentare.

Certamente se tale politica di sviluppo avesse raggiunto effettivi risultati di crescita sostenibile, ci potremmo chiedere se il costo sociale ed ambientale prodotto dalla concessione di così tante licenze di sfruttamento di terra possa avere comunque una giustificazione in benefici sociali maggiori. Ma la realtà è ben lontana da questo quesito: la crescita economica vertiginosa conosciuta negli ultimi anni dalla PNG è esclusivamente trainata dalle esportazioni di legname (che rimane una risorsa esauribile nel suo stock data la velocità dell’attuale sfruttamento che non rispetta i tempi naturali di recupero) e non ha apportato alcun beneficio alle popolazioni locali. Recentemente la Banca Mondiale ha definito l’esperienza della PNG come un "paradosso della ricchezza senza sviluppo".

figura 2 - Nursery di palma da olio dopo la forestazione

Per avere un quadro più vero della portata dell’accapparramento di terre e sfruttamento delle risorse in corso oggi in PNG, è importante evidenziare che oltre i 5.5 milioni di ettari concessi attraverso i SABLs, negli ultimi anni si sommano oltre 8.5 milioni di ettari che erano già sotto qualche forma di registrazione di concessione nel paese prima dei SABLs. La somma totale corrisponde a quasi un terzo dell’estensione del paese e fa della PNG il maggiore paese ricevente di investimenti per grandi acquisizioni di terra al mondo. Il secondo dato allarmante è che, dato il carattere ingannevole, non trasparente e dubbio delle licenze erogate, - oltre alle violazioni di diritti umani perpetuate a danno delle comunità indigene – la quasi totalità dei 3 milioni di metri cubi di legname esportati ogni anno dovrebbero considerarsi illegali.


Il governo autorizza comunque l'esportazione di legname e riceve entrate fiscali derivanti dall’esportazione, mentre questo legname viene tagliato in violazione delle leggi nazionali, tra cui la Costituzione stessa. Per evitare ostacoli sui mercati internazionali – costituiti ad esempio dalla richiesta di certificazioni sull’estrazione sostenibile della risorsa come il Forest Stewardship Council (FSC) – il legname viene spesso esportato in Cina e lì vengono apportate le registrazioni ufficiali per poi essere ri-esportato in altri mercati occidentali.

Esplora le schede collegate. Ogni livello indica il grado di approfondimento della problematica
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4
Difendere la produzione agricola
Altri patogeni
Insetti
Esempi di insetti sulle colture: la diabrotica e la piralide del mais
La concia del mais e le api
Patogeni fungini
Micotossine: definizione e diffusione
Micotossine: legislazione e monitoraggio
Esempi storici: la ruggine del caffé
Esempi storici: peronospora della patata e southern corn blight
Selezione di genotipi resistenti
Sistemi agricoli
L'agricoltura di montagna nell'Unione Europea
Un sistema agricolo antico: l'agricoltura itinerante
L'evoluzione della zootecnia e i sistemi di allevamento
I sistemi colturali basati sulla coltivazione del riso
Un sistema agricolo recente: colture idroponiche in serra
Migliorare la produzione agricola
Miglioramento genetico per caratteri qualitativi
Uso della biodiversità per caratteri qualitativi
Esempi di selezione di caratteri qualitativi in cereali
Miglioramento genetico per produzione
Mais: ibridi ed eterosi
La Green revolution di Norman Borlaug
I frumenti di Nazareno Strampelli
Le tecniche più recenti: l'ingegneria genetica
Resilienza: risposta alle crisi sistemiche
La Terra: risorsa economica e identità sociale per lo sviluppo umano
Foreste e sicurezza alimentare
I prodotti forestali non legnosi
Lo stato delle foreste nel mondo
I conflitti per la terra
Le grandi acquisizioni di terra (Land Grabbing)
Monitorare le grandi acquisizioni di terra: i dati LAND MATRIX
I regimi di proprietà della terra
Le Linee Guida volontarie sula governance responsabile della terra, risorse ittiche e foreste
Il diritto alla terra delle popolazioni indigene
sei qui  Land grabbing in Papua Nuova Guinea
La risorsa terra nell'Agenda Post-2015 per lo Sviluppo Sostenibile

Mappa della Papua Nuova Guinea

Fonte: Wikipedia, http://it.wikipedia.org/wiki/Papua_Nuova_Guinea

 

Mappa della Papua Nuova Guinea

Nursery di palma da olio dopo la forestazione

Fonte: The Oakland Institute (2013), On our land: modern land grabs reversing independence in Papua New Guinea, USA accessibile all'indirizzo: http://www.oaklandinstitute.org/our-land-modern-land-grabs-reversing-independence-papua-new-guinea

 

 

Nursery di palma da olio dopo la forestazione

La Papua Nuova Guinea sta vivendo una “corsa alla terra” senza precedenti da parte di investitori stranieri attratti dall’esistenza di ampi margini di profitto nell’uso della risorsa attarverso, in particolar modo, lo sfruttamento dele foreste pluviali presenti sul territorio. Considerando le modalità di concessione delle licenze di sfruttamento e gli impatti socio-economici nonchè ambientali che si stanno evidenziando, non c’è alcun dubbio che ci troviamo di fronte a uno dei casi più drammatici di land grabbing.

Giustificato dal tentativo di espandere ils ettore agricolo del paese “liberando” terre a uso produttivo, la PNG sta sostenendo tale accapparramento sebbene i dati disponibili dimostrino che la crescita che sta vivendo il paese non sta producendo veri benefici in termini di vsiluppo per la popolazione locale. Al ritmo attuale di deforestazione, si stima che entro il 2021, oltre l'83% delle aree forestali sarà reso accessibile allo sfruttamento o sarà gravemente danneggiato. Se questo si realizzasse sarebbe un disastro ambientale di dimensioni enormi non solo per la PNG, ma anche a livello globale. Data la forte dipendenza delle popolazioni locali sulla terra che occupano da tempi ancestrali e sui prodotti della foresta, questa perdita inciderebbe in modo irreversibile sui mezzi di sussistenza di milioni di abitanti delle zone rurali.

Schede di approfondimento

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4
Difendere la produzione agricola
Altri patogeni
Insetti
Esempi di insetti sulle colture: la diabrotica e la piralide del mais
La concia del mais e le api
Patogeni fungini
Micotossine: definizione e diffusione
Micotossine: legislazione e monitoraggio
Esempi storici: la ruggine del caffé
Esempi storici: peronospora della patata e southern corn blight
Selezione di genotipi resistenti
Sistemi agricoli
L'agricoltura di montagna nell'Unione Europea
Un sistema agricolo antico: l'agricoltura itinerante
L'evoluzione della zootecnia e i sistemi di allevamento
I sistemi colturali basati sulla coltivazione del riso
Un sistema agricolo recente: colture idroponiche in serra
Migliorare la produzione agricola
Miglioramento genetico per caratteri qualitativi
Uso della biodiversità per caratteri qualitativi
Esempi di selezione di caratteri qualitativi in cereali
Miglioramento genetico per produzione
Mais: ibridi ed eterosi
La Green revolution di Norman Borlaug
I frumenti di Nazareno Strampelli
Le tecniche più recenti: l'ingegneria genetica
Resilienza: risposta alle crisi sistemiche
La Terra: risorsa economica e identità sociale per lo sviluppo umano
Foreste e sicurezza alimentare
I prodotti forestali non legnosi
Lo stato delle foreste nel mondo
I conflitti per la terra
Le grandi acquisizioni di terra (Land Grabbing)
Monitorare le grandi acquisizioni di terra: i dati LAND MATRIX
I regimi di proprietà della terra
Le Linee Guida volontarie sula governance responsabile della terra, risorse ittiche e foreste
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